Durante l’evento che si è tenuto in Assimpredil Ance il 30 maggio scorso, ha presentato il suo libro che si
intitola “L’impatto zero non esiste”. Potrebbe spiegarci il perché
di questo titolo e se è davvero così?
Ogni scelta che facciamo ha delle conseguenze e genera un impatto. Parlando emettiamo CO2, utilizzando l’auto per andare al lavoro
generiamo emissioni, acquistando un oggetto generiamo un impatto spesso anche sociale sostenendo filiere produttive poco sostenibili
lato umano. In sintesi, ogni nostra azione, per il semplice fatto di essere al mondo, crea un impatto sociale, oltre che ambientale.
L’unica cosa che possiamo fare è minimizzare gli impatti negativi. Obiettivo del libro è fare chiarezza su un
concetto entrato nella nostra quotidianità, usato e abusato, spesso in modo scorretto
fino a casi limite di greenwashing, l’ambizione del testo è far capire e conoscere i concetti
chiave della sostenibilità in tutti i suoi aspetti, sia ambientali sia sociali sia di governance, i famosi
criteri ESG. Uscire dall’idea che green sia sinonimo di sostenibilità ed averne consapevolezza.
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