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PRESIDENZA

Care Amiche e Cari Amici,

all’interno di questo nuovo editoriale di Dedalo News troviamo una serie di contributi e l’intervista al Preside dell’Istituto Bazzi Umberto Andolfato, dedicati al tema dei giovani, della formazione e del fabbisogno di risorse umane nel settore delle costruzioni.
Ne abbiamo scritto e parlato in molte occasioni, ma rimane un argomento di grande attualità per il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro che si allarga confermando la scarsa attrattività del nostro settore.
C’è una forbice preoccupante tra il numero di imprese che non trovano maestranze e il numero crescente di giovani che non studiano e non lavorano ed è un problema che incide sulla capacità competitiva del nostro Paese.
Mancano persone e mancano profili professionali adeguati e allora viene spontaneo chiedersi che competenze servono e come si costruiscono.
Ma siamo così sicuri che il problema italiano sia legato alla mancanza di competenze?
A mio avviso le competenze ci sono e anche di elevata qualità, quello che non abbiamo sono i giovani, per i ben noti fenomeni di calo demografico, ma anche per una cultura del lavoro che è sempre più lontana dalle fabbriche e dai cantieri a favore di altri miti occupazionali.

Non è un problema di capitale umano, che comunque scarseggia, ma dell’uso che il nostro Paese fa di queste preziose competenze, a volte duplicando e sovrapponendo funzioni che appesantiscono il processo e non creano valore.
Eppure, le spinte al cambiamento provenienti dal mercato sono fortissime e portano a trasformazioni velocissime per rispondere alle esigenze di un prodotto innovativo, green e sostenibile.
Il prodotto è il risultato di un mix di tecnologie e di materiali, ma anche di concept che rispondono a logiche sempre più efficaci di filiera.
I processi, invece, risentono ancora di una certa “ruggine” che frena accordi collaborativi e l’organizzazione della filiera esecutiva: il cantiere, la nostra fabbrica.
E poi c’è la dimensione dell’abitare, la sfera di azione che dall’edificio impatta sul contesto e genera la rigenerazione del costruito in senso lato.
A mio avviso le aree di attenzione per la crescita delle imprese sono:
Interazioni di filiera focalizzate alla creazione di prodotti che costino meno nella fase di costruzione e nel loro ciclo di vita, penso a un prodotto che inglobi nella valutazione di sostenibilità le componenti di impatto territoriale, quelle dei materiali e di sostituzione e trasformazione dello stesso a fine vita.
Ottimizzazioni del processo produttivo, ma anche della progettazione per riuscire a realizzare prodotti di alta qualità e personalizzazione, come oggi richiede il mercato, ma a costi minori. 
Durabilità del prodotto, ovvero progettare, costruire e gestire un prodotto durabile, ma che abbia una data di fabbricazione e di scadenza. Il prodotto deve avere una dichiarata obsolescenza al fine di rendere trasparente in fase di acquisto il termine entro cui il prodotto uscirà di mercato e dovrà essere sostituito. Ma deve anche essere un prodotto sostenibile, con una vita utile lunga, con prestazioni costanti perché il primo obiettivo è consumare meno.
Se queste sono le sfide legate al prodotto è evidente che dobbiamo chiederci se e quali competenze servono a una filiera come quella delle costruzioni per gestire il processo di un cambio di passo così importante.
Il nostro sistema è ben equipaggiato:
Abbiamo una rete formativa eccellente e unica. Formiamo giovani diplomati nel nostro Istituto Carlo Bazzi che si distinguono nelle successive carriere, prevalentemente universitarie.
Formiamo i tecnici post diploma nella nostra FONDAZIONE ITS Cantieri dell’arte, giovani che sanno operare in cantiere con le più moderne tecnologie.
Per non dimenticare il ruolo strategico della nostra Scuola Edile Bilaterale ESEM CPT, che permette di aggiornare costantemente le nostre maestranze.
E poi c’è una eccellenza nella sfera della conoscenza con le 5 Università milanesi e il tessuto vivo dei talenti e dei creativi.
In questo contesto il problema è “attrarre” i giovani e accompagnarli a riscoprire il positivo del lavorare nelle costruzioni, il mestiere che io amo perché mi permette ogni volta di sperimentare e di fare qualcosa di concreto.
Lavorare nel mondo delle costruzioni vuol dire lavorare nella creazione di un ponte, una casa, una scuola, un quartiere, un bosco. Vuol dire lavorare integrando professioni e esperienze perché non basta mai una sola competenza.

L’ingegnere deve sapere in quale contesto normativo si muove e l’avvocato deve conoscere il processo e il prodotto per capire come quella norma impatterà sulla produzione.
È indubbio che in questo momento abbiamo difficoltà nel reperire tecnici per le nostre imprese per professioni legate alla digitalizzazione dei processi, ai nuovi materiali e alle nuove tecnologie, ma mancano anche i manovali e gli operai specializzati, i computisti e preventivisti.
Formiamo persone altamente specializzate e perdiamo questo prezioso capitale umano non riuscendo a trattenerlo nelle nostre imprese o lo convogliamo in percorsi di lavoro che ci portano a bassi livelli di produttività.
Quello che non funziona è l’assurda duplicazione delle azioni nella catena del valore e la nostra incapacità di efficientare l’uso delle competenze azionando leve collaborative.
Per questo, ritengo che sia fondamentale operare attraverso un processo che porti ad accordi collaborativi, con un vero cambio di paradigma nelle relazioni contrattuali all’interno della filiera delle costruzioni.
Tutte le fasi, dalla progettazione all’esecuzione, al fine vita dell’opera entrano nel modello, favorendo un approccio dialogico e virtuoso nella relazione contrattuale.
L’accordo pone particolare attenzione alla fase esecutiva, prevedendo il coinvolgimento di tutta la filiera e favorendo l’uso efficiente delle tecnologie digitali: è proprio, infatti, la tecnologia digitale che rende i processi integrati e realmente efficienti.
Il modello funziona, però, solo se nessuno è schiacciato e costretto ad accettare regole che lo penalizzano.
Forse quello che dobbiamo imparare a trasmettere ai giovani, per catturare i migliori talenti, è il principio di fiducia che sta alla base di ogni relazione tra persone, tra imprese e tra pubblico e privato.
La fiducia è anche alla base del nostro Codice di condotta Cantiere Impatto Sostenibile (CIS).
Io credo che la priorità sia intervenire affinché le giovani generazioni possano realizzare i propri progetti di vita in Italia, senza dover fuggire all’estero o ripiegare su scelte di tipo “b”.
Ancora una volta, le infrastrutture fanno la differenza. Mi riferisco in particolare alle scuole e ai servizi di trasporto, che devono garantire ai giovani l’opportunità di studiare in ambienti sicuri e attrezzati. Se il PNRR riuscirà a mettere a terra le opere previste avremo fatto qualcosa di fondamentale per il futuro.
Occorre poi dare risposte urgenti alla possibilità di accedere al bene casa, in proprietà o in affitto, da parte dei giovani ma anche delle ampie fasce di popolazione che non hanno livelli di reddito sufficienti. Bisogna ripensare al modello di offerta di edilizia sociale in modo che sia veramente sostenibile in termini sociali ed economici.
Avere una casa è fondamentale, ma non basta: le iniziative volte al potenziamento del welfare attivabili grazie al PNRR dovranno tradursi in servizi capaci efficaci per le giovani famiglie. Asili nido, scuole materne e servizi di educazione saranno fondamentali per invertire il preoccupante calo demografico.
Tra le nuove opportunità per i giovani andranno incentivate anche le start-up under-35 e i sistemi di istruzione e formazione in grado di fare da cursore tra i giovani e le competenze ricercate dal mercato del lavoro.
Solo se guardiamo a traguardi alti, ambiziosi, possiamo sperare di cambiare le cose, e solo se le cose cominceranno a cambiare per il meglio, potremo conquistare la fiducia degli italiani, in particolare dei giovani. La fiducia è la nostra più preziosa alleata: non dobbiamo dimenticare che questa “forza invisibile” ha grandi ricadute dal punto di vista economico, in termini di consumi, Pil e investimenti.

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