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INTERVISTA A FABIO ESPOSITO, VICEPRESIDENTE AL CENTRO STUDI DI ASSIMPREDIL ANCE

Nel 9° Rapporto Congiunturale, curato dal Centro Studi di Assimpredil Ance, viene messa in evidenza la straordinaria crescita del settore delle costruzioni negli ultimi due anni. Quali le prospettive per il 2023?
L’economia italiana ha dimostrato una forte capacità di ripresa negli ultimi due anni, rispetto alla crisi della pandemia ed agli effetti della guerra in Ucraina, crescendo a ritmi molto elevati in termini di Pil (+7% nel 2021 e +3,7% nel 2022). Le previsioni per il 2023 sono di un forte rallentamento del tasso di crescita, anche se le più recenti stime indicano che il sistema economico si attesterà su valori ancora positivi, di poco inferiori all’1%.
Il settore delle costruzioni è cresciuto in modo straordinario negli ultimi due anni in tutte le sue componenti e ha contribuito in modo molto consistente alla crescita del Pil. A livello nazionale gli investimenti in costruzioni sono cresciuti in termini reali del 26,7% nel 2021 e del 12,4% nel 2022. Tutti gli indicatori economici relativi al settore delle costruzioni nei territori considerati dal 9° Rapporto Congiunturale raggiungono i livelli di attività più elevati dal 2015.
Per il 2023 le previsioni sono di un forte rallentamento, anche se le più recenti stime indicano una tenuta dei livelli di attività nei nostri territori. L’incentivo fiscale del superbonus 110%, che dopo le modifiche normative in prospettiva non produrrà più stimoli al mercato, determinerà comunque un effetto di trascinamento degli investimenti iniziati che in Lombardia sono stati molto consistenti.
Qualche primo segnale di aumento della domanda pubblica di investimenti in infrastrutture si comincia ad intravedere e speriamo che nella seconda metà del 2023 le stazioni appaltanti siano in grado di mettere a terra i primi progetti arrivati a maturazione. E’ una sfida davvero importante per mantenere la crescita dell’economia e le amministrazioni pubbliche devono impegnarsi al massimo per attivare gli investimenti del PNRR.
Naturalmente è necessario considerare le condizioni di contesto che non sono ottimali. Il tasso di inflazione è ancora alto anche se tende a decrescere (+7,7% a marzo dal +9,1% di febbraio 2023) ed è auspicabile che la politica restrittiva adottata dalla BCE si attenui, perché rischia di compromettere la tenuta dell’economia.  

Il mercato immobiliare è cresciuto in modo molto intenso in questi anni. Nel nuovo quadro che si sta delineando come valuta l’andamento nei prossimi mesi?
L’aumento dei volumi di compravendita di abitazioni è stato molto intenso nel 2021 in tutte le nostre province ed è proseguito nei primi sei mesi del 2022. Nel terzo trimestre dello scorso anno si è registrato un rallentamento dovuto all’incertezza del quadro economico derivante dagli effetti della guerra in Ucraina, con un aumento repentino dell’inflazione e dei tassi d’interesse dei mutui. Ma la propensione ad investire da parte delle famiglie rimane alta, come dimostra la ripresa delle compravendite nel quarto trimestre dello scorso anno.
Il mercato immobiliare è oggi in una fase di assestamento con un allungamento dei tempi delle negoziazioni e una maggiore attenzione da parte delle famiglie all’aumento dei tassi di interesse dei mutui. Alcune analisi indicano una stabilità dei prezzi delle abitazioni.
In alcune aree fortemente attrattive, come il Comune di Milano, la pressione della domanda spinge l’aumento dei prezzi, seppur a ritmi meno elevati degli ultimi anni.

Nel Rapporto viene evidenziata la crescita dei prezzi delle abitazioni, in particolare nel Comune di Milano. Quali le soluzioni per cercare di aumentare l’offerta di abitazioni per il ceto medio?
Milano esercita ormai da molti anni una forza attrattiva e anche i Comuni della sua cintura. In tutte le economie di mercato il prezzo di un bene è il punto di incontro tra domanda e offerta. Quando aumenta la domanda, a parità di offerta, i prezzi salgono. E’ quello che si manifesta a Milano, dove la crescita dei prezzi delle abitazioni non si è mai interrotta dal 2015.
Per cercare di offrire case a prezzi più contenuti si devono attivare politiche urbane dove il pubblico deve fare la sua parte. Edilizia convenzionata per offrire case in proprietà e in affitto con valori accessibili al ceto medio è una soluzione auspicabile.
Ma anche pianificare interventi coordinati nei Comuni della cintura, con la regia attiva della Città Metropolitana di Milano, è una soluzione necessaria ed opportuna.
E’ necessario infatti rafforzare i collegamenti e i Comuni devono aumentare i servizi, a cominciare dalla scuola, al fine di rendere più attrattivi e accoglienti i propri territori.
Ci vuole un ruolo attivo della Città Metropolitana di Milano per affrontare lo sviluppo urbano di tutta l’area per dare una risposta moderna ed efficiente alle esigenze dei cittadini.

A cura di Antonio Gennari

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