Visita il Sito Web »
 

EDILIZIA SOSTENIBILE

Il secondo panel è stato dedicato al tema dell’edilizia sostenibile e la parola chiave è stata CORAGGIO.
Sono intervenuti
  - Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola
  - Marco Osnato, Presidente Commissione Finanze Camera dei Deputati

Qui il link per vedere e ascoltare i loro interventi

Si riporta di seguito l’intervento introduttivo della Presidente Regina De Albertis.

“La parola chiave di questo panel è CORAGGIO.
Il coraggio di cambiare rotta verso un mercato immobiliare più sostenibile.
Stiamo giocando delle grandissime sfide che possiamo vincere solo se condividiamo gli obiettivi da raggiungere.

Parto da noi imprenditori e so, perché l’ho vissuto direttamente come impresa, che ci vuole molto coraggio per cambiare il modello di fare impresa, per superare l’approccio al “si è sempre fatto così” e traghettare i processi verso modelli produttivi sostenibili.
Parlare di edilizia sostenibile per il settore vuol dire parlare di innovazione e noi imprese sappiamo bene che non basta importare in azienda qualche competenza o comunicare green ma bisogna cambiare pelle a tutta l’impresa: dagli acquisti alla gestione della commessa in cantiere.

Ma per traghettare una filiera così articolata anche il quadro normativo è fondamentale:
- è impossibile rigenerare il patrimonio immobiliare esistente con leggi concepite in un periodo di espansione immobiliare decisamente inadatte oggi a favorire il recupero del patrimonio costruito;
- è impossibile assumere e formare competenze stabili se l’orizzonte temporale è troppo corto e continua a cambiare;
- è impossibile costruire casa sociale se i limiti pubblici sono incompatibili con la fattibilità dei piani finanziari.

La direttiva green è in arrivo e non possiamo comprimerne le potenzialità di SVILUPPO SOSTENIBILE del mercato immobiliare.
La leva fiscale è imprescindibile per sostenere i cittadini che decideranno di investire per la rigenerazione del loro patrimonio: la casa è ancora il primo e più importante investimento degli Italiani, ma è anche il primo valore delle famiglie.

E non posso ignorare, parlando di casa, lo spaventoso problema: delle periferie degradate con contesti abitativi inaccettabili per la nostra civiltà; della difficoltà di mettere a disposizione dei giovani o delle fasce della popolazione a minor reddito una abitazione dignitosa e accessibile; di chi non ha un luogo dove vivere.
 Il tema da affrontare è, dunque, molto più ampio: riguarda sia gli aspetti ambientali che quelli sociali connessi alla casa ed è necessario creare le condizioni affinché l’Italia sia sostenuta dall’UE nella messa a terra di questi obietti.

La questione è complessa e per questo abbiamo avviato una ricerca con Symbola e con CRESME per conoscere cosa avviene nel resto d’Europa, per capire come è stato declinato il sostegno all’edilizia sostenibile e quali sono le sostanziali differenze tra i Paesi Europei.
L’edilizia è un settore centrale per la sostenibilità del nostro futuro e su cui dobbiamo, insieme, con CORAGGIO cambiare modelli obsoleti sotto il profilo urbanistico, economico, ambientale e finanziario.
L’obiettivo casa come infrastruttura sociale per il futuro può essere raggiunto solo in un quadro di regole efficaci.

Dobbiamo, però, parlare anche del presente e risolvere i problemi lasciati da un fallimento normativo che ha ricadute pesantissime sulle imprese e sui cittadini.
Sapevamo che era una misura straordinaria e che nel tempo andava stabilizzata con regole diverse: imprese qualificate, lo abbiamo chiesto subito ma ci sono voluti mesi prima di inserire le SOA come requisito; importi minori e decrescenti in base al reddito; focalizzazione degli incentivi al risultato energetico ottenuto.

Faccio solo un esempio: il numero delle imprese nate in un anno per approfittare del nuovo business ha creato un mercato falso e che ha penalizzato quelle imprese che da anni avevano investito in competenze e tecnologia.
E la cosa più grave è non aver rispettato un patto tra Stato, imprese e cittadini creando il problema dei crediti incagliati.

È necessario un modello di incentivi fiscali efficaci e sostenibili con un orizzonte temporale lungo, con una dose di risorse pubbliche sufficiente a sostenere i cittadini che non hanno capacità di spesa.
ANCE ha presentato proposte articolate e fattibili e speriamo di dare anche noi il contributo con il supporto del CRESME e di Symbola.”
 

Leggi le altre notizie »