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INVESTIMENTI PUBBLICI

Il primo panel è stato dedicato al tema degli investimenti pubblici e la parola chiave è stata FIDUCIA.
Sono intervenuti
  - Alessandro Morelli, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
  - Mauro Guerra, Presidente ANCI Lombardia
  - Pietro Salini, Ceo Webuild Spa

Qui il link per vedere e ascoltare i loro interventi

Si riporta di seguito l’intervento introduttivo della Presidente Regina De Albertis.

“Ho scelto questa parola perché credo che il principio di Fiducia contenuto nel nuovo codice degli appalti sia la base per un diverso approccio culturale nel rapporto tra pubblico e privato ma anche tra privati.
Il nuovo codice degli appalti ha posto le basi per un epocale cambio di paradigma, che è stato definito - con un’espressione un po’ immaginifica - come passaggio da un codice guardiano a un codice volano.
Non vorrei apparire eccessiva nell’apprezzamento ma sembra che realmente, per la prima volta si stabilisca che il processo di realizzazione di un’opera pubblica deve avere come stella polare principi come quello del risultato, della fiducia, della buona fede reciproca tra le parti, della conservazione dell’equilibrio contrattuale.

Principi fondamentali, fino ad oggi in secondo piano, sacrificati in nome dell’esigenza primaria del rispetto pedissequo delle procedure.
Davanti ad un simile e condivisibile ribaltamento di prospettiva, il nostro obiettivo deve essere quello di far sì che questi principi non vengano considerati come mere enunciazioni teoriche. Dobbiamo impegnarci perché non rimangano delle belle frasi sulla carta, ma divengano delle reali e concrete linee guida per tutti noi che saremo chiamati ad operare.
Devono tradursi in cantieri e in opere di cui la cittadinanza ha bisogno.
Ma perché questo possa realizzarsi occorre dare attuazione anche al principio di equilibrio contrattuale.

Bisogna, quindi, rinnovare anche per il 2024 le misure straordinarie già adottate per il caro materiali negli anni passati.
Soprattutto, bisogna varare il decreto attuativo del Codice che rende operativo un meccanismo di revisione prezzi dinamico, automatico e immediato e che superi la logica fino ad ora seguita che come sistema associativo abbiamo contestato.
Abbiamo davanti una delle sfide più grandi per il futuro del Paese con il PNRR e mi pare che siano state ampiamente superate anche le obiezioni che vedevano le infrastrutture in ritardo rispetto ad altre voci del Piano.

Secondo le analisi di ANCE, confermate dalla relazione sullo stato di attuazione del PNRR, la spesa nelle costruzioni, anche al netto dei Bonus, è al 9% mentre è al 3 % per le altre misure.
Che vuol dire che la velocità di attuazione è più che doppia per i cantieri delle costruzioni rispetto alle altre misure del piano.

È una sfida che va ben oltre i numeri, che tocca le riforme attese ma che al fondo ci chiede di guardare al Paese che lasceremo alle prossime generazioni, ai nostri figli.
Gli investimenti programmati serviranno per avviare un percorso di risanamento, di ricucitura del territorio per renderlo resiliente ai cambiamenti climatici, alle calamità che sono ormai fatti quotidiani.
Auspichiamo che cresca la consapevolezza nella società civile e in chi ci governa dell’importanza del mercato pubblico come leva per incidere su Pil e occupazione e come volano per trainare la crescita economica del nostro Paese.

Per questo il PNRR rappresenta una opportunità unica per accelerare anche l’innovazione dei modelli di intervento nella realizzazione delle Opere Pubbliche.
Speriamo possa essere una leva per cambiare i tempi procedurali: ancora oggi il 70 % dei ritardi si concentra prima della gara e ANCE ha recentemente misurato che tra la gara e l’apertura reale di un cantiere ci vuole oltre 1 anno, per un piccolo cantiere!

Come superiamo questo scoglio?
Serve, inoltre, un Piano nazionale di riduzione del rischio idrogeologico e di messa in sicurezza sismica come impegno primario per la vita delle persone e dell’ambiente.
È una occasione che non possiamo perdere perché come ha detto il Presidente Mattarella: “la storia presenta sempre il conto delle occasioni perdute”.
 

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