Le costruzioni pesano circa il 20% del Pil Italiano e la Lombardia, in particolare, rappresenta quasi il 20% dell'offerta produttiva del settore a livello nazionale. Come si può migliorare l'attenzione alla transizione ecologica nei cantieri che popolano la regione?
Stiamo attraversando un'epoca di cambiamento culturale: tutto deve essere considerato una risorsa e possibilmente deve essere cancellata la parola 'rifiuto'. Per questo motivo è importante che in ogni ambito, ancor più in quello delle costruzioni venga adottato un approccio circolare, rivendendo il funzionamento dell'intera filiera coinvolta in ogni ciclo produttivo: dalla progettazione, alla produzione, al consumo, fino alla destinazione a fine vita. La transizione ecologica è una conditio sine qua non per restare al passo con lo sviluppo, perché 'ambiente' è il nuovo nome dello sviluppo. Ne sono profondamente convinto, ma al contempo sono convinto che questo cambiamento epocale possa essere condotto solo all'interno di un sistema sinergico e coeso. Stato, Regioni, Enti locali, imprese: ciascuno deve giocare la propria parte in un quadro di obiettivi e di strumenti chiaro e condiviso.
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