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MERCATO DEL LAVORO

Sale al 40% il mismatch tra domanda e offerta di occupazione in edilizia nel 2021

L'edilizia è ai primi posti per carenza di manodopera specifica richiesta dalle imprese. Nel 2021 il mismatch tra domanda e offerta di lavoro nelle costruzioni, espresso dal rapporto tra ingressi previsti, giudicati di difficile reperimento dalle imprese, e il totale delle entrate programmate nello stesso periodo, risulta pari al 40%, con picchi, nella seconda parte dell'anno, anche prossimi al 50%. Prima della pandemia, nel 2019, lo stesso rapporto era di circa il 28%. In due anni, il gap nelle costruzioni è aumentato di 12 punti percentuali, il doppio di quanto accaduto per l'insieme dei settori economici (dal 26% nel 2019 al 32% del 2021). è quanto rivelato dall'Osservatorio Congiunturale Ance, secondo cui oltre il 70% delle imprese rispondenti lamenta difficoltà elevate nel reperire alcuni profili professionali.

Eppure, nel 2021 le costruzioni risultano uno dei settori più performanti rispetto al periodo pre-pandemico in termini di nuove assunzioni programmate dalle imprese, con un incremento del 14,1% rispetto al 2019, contro un aumento medio per tutti i settori economici dello 0,5%.

Da recenti rapporti, inerenti le previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia per il quinquennio 2022- 2026, si stima per la filiera delle costruzioni una crescita annua degli occupati compresa tra l'1,9% e il 2,3%, con un'expansion demand di lavoratori compresa tra 168.500 e 204.900 unità e una replacement demand pari a 170.900 unità.

Per lo stesso periodo, si prevede un fabbisogno occupazionale della filiera tra 339 e 376mila unità, per una percentuale compresa tra il 3,8% e il 4,1%.

Tra le professioni specialistiche, il tasso di fabbisogno più elevato risulta per gli ingegneri, stimato tra il 4,5% e il 5,1%. Tra gli operai specializzati, le professioni che saranno maggiormente richieste risultano i conduttori di macchine movimento terra, sollevamento e maneggio dei materiali, con un tasso di fabbisogno tra il 4,7% e il 5,4%.

Emerge anche il fabbisogno di 230-240mila figure tra artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento di strutture edili (4,2-4,6%), addetti alle rifiniture delle costruzioni (3,9-4,2%) e addetti dell'industria estrattiva e nella manutenzione degli edifici (3,6-3,8%).

Nel quinquennio 2022-2026, viene rilevato che, nel settore delle costruzioni, il fabbisogno di occupati con un titolo di livello secondario o post-secondario dovrebbe attestarsi in media tra 20.400 e 22.100 unità l'anno, a fronte di un'offerta pari a 9.700 unità. Per quanto riguarda l'Istruzione e la Formazione Professionale, il fabbisogno tra i più rilevanti si evidenzia per l'indirizzo edile-elettrico 21-24mila unità all'anno, a fronte di un'offerta pari a 5.500 unità. Un disallineamento che rischia di acuirsi nei prossimi anni.

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