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BONUS FISCALI

Superbonus 110%, correttivi sulle cessioni ancora insufficienti contro il blocco delle banche

Prosegue il pesante blocco dei principali player nell'acquistare i crediti fiscali: alcuni operatori hanno interrotto l'acquisizione o introdotto procedure di controllo più severe.

È il caso di Poste Italiane che, riaperta recentemente la piattaforma per la cessione dei crediti, adotta limiti e condizioni molto più stringenti. Sospese anche le cessioni a Cassa Depositi e Prestiti, che non ha ancora riattivato la piattaforma dopo lo stop di fine dicembre, così a come Intesa San Paolo e Unicredit che stanno aspettando di conoscere le eventuali modifiche normative. Ci si domanda se il plafond delle banche riuscirà a coprire non solo il 2022 ma anche i prossimi anni di vigenza del Superbonus.

Il risultato del garbuglio normativo si traduce in un deprezzamento dei crediti, prima acquistati a valori più alti, e nell'incertezza delle imprese di riuscire a monetizzare i crediti delle operazioni in corso.

Senza modifiche normative il meccanismo della cessione del credito rischia di rimanere senza ossigeno finanziario. La procedura introdotta dal decreto Bollette dello scorso 28 aprile, che introduce la possibilità per i cessionari di un quarto trasferimento "ad un proprio correntista", non sembra risolutivo. La cessione risulta possibile solo se sono già state fatte tre precedenti cessioni e, come previsto dal precedente decreto Sostegni-ter di fine gennaio, a partire dal mese di maggio, saranno interdette le cessioni 'frazionate'.

Allo studio, infatti, ci sono già due modifiche.

La prima riguarda la possibilità di una cessione integrale di una o più annualità di imposta, eliminando così l'obbligo di cedere il credito in blocco. La seconda prevede che alle banche e alle società appartenenti ad un gruppo bancario sia sempre consentita la cessione a favore dei soggetti con i quali abbiano concluso un contratto di conto corrente, senza attendere il consolidamento delle tre cessioni. In questo modo i cassetti fiscali degli istituti bancari dovrebbero essere svuotati in modo più veloce.

Da ultimo si attende la proroga con il decreto Aiuti, del termine attualmente previsto al 30 giugno per il raggiungimento di almeno del 30% per i lavori effettuati sulle abitazioni unifamiliari per poter usufruire del 110% fino alla fine del 2022. La proroga attualmente allo studio dovrebbe prevedere uno slittamento al 30 settembre del termine vigente per il raggiungimento del 30% dei lavori.

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