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OPERE PUBBLICHE

Legge delega: un'occasione da non perdere

Occorre partire da un dato di fatto: il Codice dei contratti pubblici (d.lgs. 50/2016) ha fallito. Non solo risulta in gran parte disapplicato ma, ad oggi, continuano a prodursi gli effetti negativi delle sue gravi e numerose lacune. Il Legislatore ha più volte messo mano al corpus normativo pubblicistico, deformando l'intento originario e addivenendo ad una sorta di "Frankestein normativo", fatto di rattoppi e richiami, dai risvolti applicativi e operativi mostruosi.

Restano in vigore, infatti, una serie di disposizioni extravaganti, quali alcuni stralci del Codice "De Lise", o anche intere parti del previgente regolamento di attuazione - di cui al d.p.r. 207/2010 - senza parlare delle diverse linee guida ANAC sinora adottate. L'esperienza della "soft law", infatti, ha dimostrato i suoi limiti, aggravando la disomogeneità del quadro normativo, a discapito della certezza del diritto. In poco più di 4 anni, il Codice ha subito almeno due interventi normativi profondi - rappresentati dal primo decreto correttivo n. 56/2017 e dal Dl Sblocca cantieri n. 32/2019 - che ne hanno completamente rivisto o sospeso gli aspetti fondamentali. Con il Dl semplificazioni n. 76/2020, addirittura, si è optato per la creazione di un sistema normativo "in deroga" fino al 31 dicembre 2021; termine poi prorogato dal DL Semplificazioni "bis" n. 77/2021 fino al 2023, con l'aggiunta di procedure derogatorie ad hoc per gli affidamenti del PNRR; il tutto, accompagnato dalla nomina di - numerosi - nuovi commissari "Sbloccacantieri", dotati di "super poteri".

Un "ecosistema" normativo così mutevole ha complicato e appesantito l'operato di imprese e stazioni appaltanti, a volte generando una vera e propria paralisi della messa in gara dei lavori, determinando anche un forte contenzioso "a valle" delle procedure di affidamento.

A fronte di tale oggettiva situazione di "empasse", il Governo, con il ddl in esame, ha scelto di avviare una profonda riforma del Codice degli appalti pubblici: si tratta di un'occasione unica, un'occasione da non perdere! A partire dalla necessità di definire una legge più snella e maggiormente equilibrata di quella attualmente vigente. La delega infatti è, in primis, finalizzata a restituire alle disposizioni codicistiche semplicità e chiarezza di linguaggio, nonché ragionevoli proporzioni dimensionali, limitando il più possibile nel testo i rinvii alla normazione secondaria. Il tutto dovrà avvenire nel rispetto del principio di stretta aderenza alle direttive comunitarie, per cui la nuova disciplina dovrà attenersi il più possibile alla normativa dettata dalle direttive UE nn. 23, 24 e 25/2014. In particolare, viene specificato che il livello di regolazione deve corrispondere a quello minimo individuato dalle medesime direttive, in ossequio al c.d. divieto di gold plating nel recepimento del diritto comunitario. Pertanto, la nuova disciplina subirà una riduzione delle norme ed una loro auspicata razionalizzazione.

In ultimo, si deve aggiungere che, la recente vicenda del caro materiali, su cui il Governo è dovuto intervenite in urgenza, pena il blocco generalizzato dei lavori, ha reso evidente la necessità di prevedere un meccanismo di revisionale "a regime", attraverso il quale riconoscere alle imprese gli incrementi eccezionali intervenuti e ricondurre i rapporti negoziali nel perimetro dell'equilibrio sinallagmatico. La revisione dei prezzi durante l'esecuzione del contratto, infatti, è uno strumento necessario per mantenere costante l'equilibrio sinallagmatico tra i contraenti, talché non può essere rimessa alla sola scelta unilaterale delle stazioni appaltanti, ma dovrebbe essere resa obbligatoria, in presenza di condizioni obiettive. Positiva, quindi, è l'introduzione nel DDL in esame dell'obbligo per le stazioni appaltanti di prevedere un regime obbligatorio di revisione prezzi; occorre tuttavia eliminare la circostanza che tale meccanismo scatti al verificarsi di "particolari condizioni", per renderlo idoneo a garantire in generale la sostenibilità dei contratti durante tutta la fase di esecuzione.

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