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CARO MATERIALI

A che punto siamo con il caro materiali nei lavori pubblici

Nel corso degli ultimi nove mesi, il legislatore nazionale ha adottato un serie di provvedimenti legislativi volti a diminuire l'incidenza dell'aumento dei prezzi delle materie prime e dei principali materiali da costruzione sull'attività imprenditoriale degli operatori del settore delle costruzioni.

Si contano fra decreti-legge e leggi di conversione degli stessi finora promulgate sei interventi normativi.

Pur apprezzando l'attenzione del legislatore alle esigenze e alle preoccupazioni del settore, tali interventi - anche per eventi endogeni non prevedibili nel momento in cui, a valle dell'emergenza Covid-19, si è iniziato a legiferare in merito - non si sono rivelati idonei ad affrontare i problemi creati dal "caro materiali".

In particolare, i fondi stanziati per riconoscere le compensazioni per i rincari verificatisi nel 2021 e nel primo semestre 2022 non sono sufficienti a remunerare i maggiori costi effettivamente sostenuti dagli operatori del settore, mentre il sistema di revisione prezzi che dovrebbe operare a regime non troverà applicazione prima del 1 gennaio 2023.

Inoltre, l'interpretazione di tali provvedimenti, tutti da tenere congiuntamente in considerazione per comprendere la disciplina applicabile in un dato momento non è per nulla agevole. Vi sono molti rimandi normativi interni ed esterni che ne complicano enormemente la comprensione e, per di più, il perimetro applicativo della disciplina revisionale (D.L. Sostegni ter) non è ben definito e potrebbe andare a sovrapporsi alla disciplina prevista per il sistema compensativo (D.L. Sostegni bis, D.L. Energia).

Da ultimo si ricorda poi che lo scorso 7 aprile è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il Documento di economia e finanza (DEF) 2022 che tiene conto del peggioramento del quadro economico determinato da diversi fattori, in particolare l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, l'aumento dei prezzi dell'energia, degli alimentari e delle materie prime, l'andamento dei tassi d'interesse e la minor crescita dei mercati di esportazione dell'Italia. In particolare il DEF, prendendo in considerazione le priorità che saranno affrontate dal prossimo decreto-legge annunciato per fine aprile, indica proprio l'aumento delle risorse per compensare l'aumento del costo delle opere pubbliche. Nell'attesa di leggere il testo del nuovo decreto che verrà licenziato a settimane dal Governo, si auspica che questo nuovo intervento normativo possa essere in grado di dare una vera risposta ai problemi del settore dei lavori pubblici.

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