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PRESIDENZA

Amiche e amici,

sui bonus fiscali la macchina è ancora ferma.

Nonostante sia stato scongiurato il blocco totale alle cessioni, l'incertezza normativa, le difficoltà dei principali operatori nell'acquistare i crediti fiscali e i tempi stretti per poter concludere i lavori, fermano le iniziative in corso e impediscono la partenza di nuove operazioni.

Su queste misure si fonda la partita della trasformazione energetica e urbana del nostro Paese, non si possono commettere ulteriori errori.

A pagare per gli imbrogli dei pochi è stata la grande maggioranza degli onesti e ora, seppur la direzione intrapresa sembri quella giusta, serve agire con decisione per uscire da questa impasse. Urgono semplificazioni forti e meccanismi più funzionali: riaprire alla circolarità delle cessioni del credito e permettere al mercato di smaltire quelli cumulati. Di fondamentale rilevanza sarà l'articolazione nei prossimi decreti delle modalità della quarta cessione, recentemente concessa con il decreto Bollette. Sarà necessario allentarne i freni per renderla effettivamente fruibile dagli istituti bancari. Oltre a ciò, appare estremamente importante allargare la platea degli operatori in grado di acquisire i crediti edilizi.

Accogliamo con piacere la proroga che ci sarà sul termine, inizialmente previsto per il 30 giugno, per la realizzazione del 30% dei lavori nelle abitazioni unifamiliari. Tuttavia, sembra miope e insensato l'atteggiamento del legislatore che si ostina a procedere con progressivi rinvii a ridosso delle scadenze. Serve una visione di lungo termine e una stabilità normativa, la cui assenza finora ha legato le mani alle imprese e le ha lasciate affogare in un mare di incertezze regolatorie. Va trovato un equilibrio, e va fatto al più presto: questa corsa ad ostacoli non ci porterà da nessuna parte.

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