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Assessora al Lavoro Cappello: "Investire in orientamento e formazione per rispondere al mismatch occupazionale e avvicinare giovani al settore"

Dai progetti del Pnrr alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, il lavoro in edilizia nel territorio non manca, eppure il settore soffre ancora di carenza di manodopera. Come si può intervenire per porre rimedio a questo disallineamento tra domanda e offerta di impiego?
Il settore dell'edilizia può certamente rappresentare uno sbocco lavorativo importante per molti giovani, le misure legislative e progettuali esistenti collegate alle sfide che coinvolgeranno Milano sono un ottimo incentivo da questo punto di vista. Dobbiamo lavorare molto nell'orientamento e nella formazione, con un forte collegamento tra domanda e offerta formativa, con la promozione di percorsi professionalizzanti.

In particolare, si assiste ad un disinteresse dei giovani a questo campo. Cosa può fare il Comune di Milano per avvicinarli alle opportunità di lavoro regolare e sicuro nel mercato edile?
Come Comune di Milano stiamo lavorando da diverso tempo a un Patto per il Lavoro che coinvolga associazioni di categoria e organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, istituzioni, enti di formazione, dell'università e della ricerca per mettere al centro il buon lavoro, che per noi è sicuro, legale e attento al benessere delle persone, insieme a misure per ridurre i mismatch esistenti e favorire l'occupazione giovanile e femminile. In quest'ottica rientra necessariamente un'attività di orientamento verso il mondo del lavoro in tutti i suoi aspetti a partire dalle scuole secondarie volto a far conoscere ai giovani tutte le possibilità che la Città offre, con un focus chiaramente sulle prospettive occupazionali e remunerative.

Quali politiche sta mettendo in campo il Comune di Milano nel settore delle costruzioni?
Le conseguenze della crisi pandemica e delle transizioni gemelle, verde e digitale, potenzialmente si possono sommare creando squilibri nel mercato del lavoro; in un comparto come quello edile, si è determinata una domanda di lavoro che attualmente non riesce ad essere pienamente soddisfatta. Recentemente abbiamo partecipato con Assimpredil e Ance al progetto per il reperimento di 300 giovani da formare e inserire nel settore edile. Ecco, io credo che queste sinergie e cooperazioni debbano essere implementate e rese strutturali per le prospettive. è parte integrante e fondamentale del Patto che stiamo costruendo.

Quali strategie può adottare il Comune di Milano per aiutare le imprese e promuovere un lavoro "buono", che abbia al centro sicurezza e legalità?
Il buon lavoro è uno dei pilastri su cui si fonda il Patto di Milano; buon lavoro per noi è sicurezza, perché non è più accettabile morire nel 2022 mentre si compie il proprio dovere, è benessere, attento alla salute delle lavoratrici e dei lavoratori, è legale perché non può essere soggetto a forme di sfruttamento e caporalato, retribuito in maniera adeguata nel rispetto dei CCNL firmati dalle Organizzazioni Sindacali comparativamente più rappresentative, ed è fondamentale per le imprese che devono essere protette e salvaguardate da criticità e infiltrazioni nocive.

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