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PRESIDENZA

Care amiche, Cari amici,

nei giorni scorsi è stata pubblicata sul Sole 24 Ore una tabella ANCE del cronoprogramma delle opere in base agli impegni assunti con l'Unione Europea per il PNRR. Abbiamo fatto una analoga tabella di marcia per i nostri territori e il quadro è complesso, difficile, sfidante.

Ma la questione centrale emersa durante le interessanti riunioni tenutesi nelle nostre Zone è quella della criticità "dell'ultimo miglio", ovvero quella legata alle fasi di messa a gara delle opere.Una operazione che non si farà in un quadro delle regole incerto. Per questo, dopo il lavoro del Consiglio di Stato, è necessario aprire una fase di vero ascolto come da tempo Ance sollecita. Il positivo recente incontro tra il Vicepremier Matteo Salvini e la Presidente ANCE Federica Brancaccio, relativo a codice appalti, caro materiali e manovra di bilancio, ha permesso di porre l'attenzione sull'esigenza di dare una diversa impostazione al Codice degli appalti .C'è consapevolezza che sul Pnrr siamo ad un punto cruciale e che sia necessario bandire le gare pronte dando al sistema ancora un altro anno di lavori per capire quali siano le opere effettivamente in ritardo. Sulle stringenti scadenze che nel 2023 rischiano di diventare trappole per le opere infrastrutturali del Pnrr a rischio di ritardi, si è mobilitata tutta la filiera delle costruzioni : Ance, Anaepa Confartigianato Edilizia, Assistal, Claai, Cna Costruzioni, Confapi Aniem, Confcooperative Lavoro e Servizi, Fiae Casartigiani, Legacoop Produzione e Servizi, Oice, Ucsi, hanno emanato un comunicato stampa congiunto.

E' un appello al Governo nella consapevolezza che il mondo produttivo e delle professioni sa che dovrà giocare una sfida difficile per la realizzazione dei lavori del Pnrr ed è pronta a dare il proprio contributo per un nuovo Codice degli appalti.La ristrettezza dei tempi a disposizione per la riforma del Codice Appalti, dettati dalle scadenze negoziate con la Ue, è certamente una prova sfidante che richiede condivisione e confronto: l'obiettivo di dotare il Paese di uno strumento cruciale per l'avvio dei cantieri è indiscutibile ma è altrettanto imprescindibile farlo evitando di ripetere gli errori del passato che ben sappiamo che pesanti conseguenze hanno avuto sull'operatività delle Stazioni Appaltanti e sul sistema economico.Non possiamo correre il rischio di uno stallo procedimentale in attesa della emanazione di decreti e decreti che sempre accompagnano le riforme in materia di lavori pubblici .Per questo tutta la filiera si è proposta per una collaborazione alla riscrittura delle norme, partendo da uno schema normativo ufficiale, completo dei numerosi allegati previsti, al momento ancora mancanti nelle bozze circolate, per arrivare a un testo che possa tener conto del contributo di chi tutti i giorni si confronta in cantiere con le regole. Ciò nell'interesse pubblico a una piena, efficace e veloce realizzazione delle opere. Lo scopo, si dice nel comunicato stampa, " è quello di arrivare in tempi brevi a un Codice con norme snelle che garantiscano trasparenza, concorrenza ed efficienza, per consentire al settore delle costruzioni di continuare a dare il suo contributo per la crescita del PIL e dell'occupazione". Ma i tempi per l'adozione del nuovo Codice sono agli sgoccioli: entro il 31 marzo del 2023 è il termine target Pnrr. L'iter di approvazione è complesso, serve una prima approvazione del Consiglio dei ministri, l'invio alle commissioni parlamentari per il parere (che potrà richiedere fra trenta e 45 giorni circa), la seconda approvazione del Consiglio dei ministri, la firma del Capo dello Stato e quindici giorni di vacatio legis.

Va precisato che il testo in circolazione del Codice prevede 230 articoli (noti) e dei protocolli attuativi (al momento non noti) ai quali si rimette l'applicazione attuativa delle disposizioni generali. Pertanto, al fine di avere un quadro completo della portata del nuovo strumento normativo tali protocolli sono essenziali. vLe questioni critiche sono molte a partire dall'autonomia decisionale e responsabilità dei funzionari pubblici al fine di promuovere il risultato dell'affidamento del contratto e della sua esecuzione «con la massima tempestività e il miglior rapporto possibile fra qualità e prezzo».

Ma per raggiungere questo obiettivo bisogna risolvere una annosa questione legata al perimetro della colpa grave del funzionare pubblico e alla copertura assicurativa da parte delle amministrazioni .

Bisogna, di fatto, superare il cd "blocco della firma" creando le condizioni per superare le legittime difficoltà di chi deve, di fatto, rispondere in un quadro normativo incerto e lacunoso.

Altra questione riguarda la qualificazione delle stazioni appaltanti, ovvero i processi di aggregazione e centralizzazione delle committenze. Sulla qualificazione e razionalizzazione delle stazioni appaltanti, però, il ruolo decisivo continua ad averlo, fuori del codice, il protocollo fra presidenza del Consiglio e Anac (firmato da Mario Draghi e Giuseppe Busia nel dicembre 2021) per la definizione di specifiche linee guida dell'Anac che stanno arrivando a compimento.

Tra i punti di maggiore attenzione c'è la questione della revisione prezzi obbligatoria,

In più occasioni abbiamo chiesto che sia inserito un meccanismo dinamico di revisione come già avviene in altri Paesi come la Francia. Si sta lavorando sulla previsione che siano definiti «appositi indici sintetici delle variazioni dei prezzi» secondo modalità stabilite, ma è fondamentale che gli indici diano vita a un modello rapido e automatico perché sarebbe un fallimento l'introduzione di una procedura che scatta solo in un numero ristretto di casi e complicata da applicare.

Subappalto a cascata, Partenariato pubblico-privato, Appalto integrato, General contractor, Varianti in corso d'opera, sono solo i titoli di altre questioni delicate da risolvere e, soprattutto, da semplificare.

Nelle Audizioni ANCE succedutesi in quest'ultimo anno, sono tutti temi affrontati con analisi e proposte che speriamo possano essere utili ad una azione efficace e mirata che non metta in ginocchio tutto il Paese per mesi: non dobbiamo permettere che accada.

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