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Intervista al Sindaco di Monza Paolo Pilotto

Sindaco Pilotto, all'interno del suo programma ha dato largo spazio al PNRR, ricordando che "serve gestirlo bene": come dare concretezza a questo intento sulle infrastrutture e quali sono i progetti a cui ha posto immediatamente attenzione dal suo insediamento?
I fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono un'occasione imperdibile da un lato e una sfida dall'altro: utilizzarli nel modo migliore significa impiegarli per realizzare progetti in grado di far compiere un balzo in avanti alla città di Monza anche nel segno della qualità dell'abitare e del vivere. Stiamo puntando sulla rigenerazione urbana di intere porzioni di quartieri, sulla creazione di housing sociale con l'ambizioso progetto del "Dopo di noi" nel quartiere Cederna, ma anche sull'efficientamento energetico di molti edifici pubblici, a partire dalle scuole, che attendevano da tempo interventi strutturali per renderli al passo con i tempi. Gli stessi interventi di ammodernamento, anche nel segno della digitalizzazione, riguarderanno le sedi comunali compreso il palazzo municipale e lo Spazio 37 di via Borgazzi che ospita persone senza fissa dimora: è evidente, infatti, che nell'attuale contesto economico e sociale, costruire progetti di futuro per i più deboli sia una priorità per ogni città che voglia seriamente progettare basi di integrazione e di inclusione.

Lei ha spesso tratteggiato un'idea di città nella quale i quartieri giocano un ruolo fondamentale. Come, a suo parere, le scelte e le opere di urbanistica possono condizionare e incentivare la vita di quartiere?
I quartieri devono essere, o tornare ad essere, luoghi in cui è bello vivere e stare insieme. Per questo curare che siano luoghi piacevoli, sicuri e "auto-presidiati" è il primo passo: in questo senso la qualità dei servizi pubblici, delle infrastrutture, dei servizi commerciali ha il compito di accompagnare ogni intervento edilizio perché sia sostenibile in generale e perché contribuisca nel concreto a migliorare gli spazi comuni.

Assimpredil Ance ha posto in essere da tempo numerose iniziative concrete per la lotta alla criminalità e alle infiltrazioni del settore delle costruzioni (il rating di legalità, il protocollo siglato con il Ministero dell'Interno, il Codice "Cantiere a impatto sostenibile, per citare gli esempi più recenti). Quali sono gli strumenti che la sua Amministrazione può e intende utilizzare su questo fronte?
Senza dubbio i patti di legalità siglati negli ultimi tempi anche nel nostro territorio contribuiscono a creare un presidio importante contro le possibili infiltrazioni criminali che - non lo sottovalutiamo - anche in Brianza rappresentano un pericolo da tenere costantemente sotto controllo. Stiamo lavorando per sviluppare questo tipo di accordi (sono già allo studio intese con le Forze dell'Ordine che a breve troveranno concretezza) e da parte nostra continuiamo tenere alta la guardia anche all'interno dell'Ente, poiché consideriamo l'applicazione delle norme di trasparenza e di anticorruzione non un mero adempimento, ma un punto di forza dei procedimenti amministrativi. Va in questa direzione anche l'investimento sulla digitalizzazione delle pratiche, quale ulteriore garanzia di trasparenza e di piena tracciabilità dell'iter burocratico. Apprezziamo inoltre, e siamo disposti a svilupparli, i "patti" che alcune importanti città italiane stanno sviluppando con le associazioni dei costruttori e le imprese locali in genere.

L'importanza di riqualificare alcune aree dismesse presenti in città è uno dei suoi messaggi più ricorrenti. In che modo si immagina l'utilizzo futuro di queste strutture?
Alcune aree dismesse di Monza sono di grande dimensione, ma la maggior parte ha dimensioni più contenute. La diffusione nei vari quartieri è capillare. Questa estensione medio-piccola rappresenta una rilevante opportunità di rigenerazione urbana non solo sul piano residenziale, ma anche come possibilità di fornire servizi, comprendendo in questi la realizzazione di biblioteche, spazi culturali e aree verdi, ma anche di dare concretezza al "diritto alla casa" con la realizzazione di edilizia residenziale convenzionata. Un passaggio necessario se si vuole rispondere alla necessità espressa dalla classe media e si vuole favorire la permanenza dei giovani e della maggior parte dei nuclei familiari in città. Tra le aree di maggiore interesse, in questo senso, ci sono due aree pubbliche di grandi dimensioni: l'ex Fossati & Lamperti e l'Ex Macello. Per la prima è possibile prevedere, dopo opportune modifiche, una evoluzione mista; per il secondo il completamento di un masterplan potrà fornire una gamma di soluzioni da mettere in campo accanto alla realizzazione del polo scolastico già previsto. Altre aree di rilievo, come quella del "Buon Pastore", potranno dare alla città la possibilità di realizzare funzioni pubbliche rilevanti.

Sostenibilità ambientale e rigenerazione urbana, a suo parere come si possono coniugare questi due valori?
Le aree dismesse a Monza occupano una superficie pari a 1,5 volte il centro storico: ciò significa che lo sviluppo futuro della città passa necessariamente da queste zone. Gli strumenti dell'urbanistica attuativa che stiamo realizzando vanno proprio in questa direzione, recuperando l'interesse pubblico rilevante cercando di non compromettere il consumo di suolo. La variante al PGT sulla quale lavoreremo andrà in questa direzione.

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