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PROTAGONISTI

Intervista a Nicola Bonacchi, Amministratore Delegato MADE Eventi, società che organizza MADE Expo (Fiera Milano, Rho 15-18 Novembre 2023)

ME-Made Expo rappresenta senza dubbio un osservatorio privilegiato su un settore in profonda evoluzione, innanzitutto nel proprio ruolo all'interno della società e dell'economia del Paese prima ancora che negli aspetti tecnici e operativi. Da questo osservatorio come vede lei il settore?
Ragionando in termini di filiera, le costruzioni rappresentano, e continueranno a farlo nei prossimi anni, uno dei settori trainanti per l'economia del Paese. Per questo motivo, una "macchina economica" di tale portata, in uno scenario complesso come quello attuale, deve essere in grado di muoversi in chiave strategica, valutando tutti i fattori in campo e orientando le proprie scelte in vista delle sfide che verranno. Non a caso i due macro-saloni, Costruzioni e Involucro, in cui si articolerà ME - Made Expo 2023 avranno i driver della Sostenibilità e dell'Innovazione alla base del proprio sviluppo. È da qui che è necessario partire per promuovere il processo di trasformazione a cui è chiamato l'intero comparto dell'edilizia. Come fiera ci impegniamo a fare da collettore delle principali spinte del mercato: soprattutto in questo momento storico emerge chiara l'urgenza di ripensare e rivedere il concetto di costruzione dalle fondamenta. Non basta che gli edifici siano più efficienti e meno inquinanti; l'obiettivo è che siano sempre più autonomi dal punto di vista energetico. In questo senso, ME 2023 si conferma come appuntamento di riferimento prioritario per consentire a stakeholder, professionisti e istituzioni di fare il punto sul settore e ponderare le scelte di domani.

Da ormai tre anni il mondo delle costruzioni vive sulle "montagne russe", continuamente sballottato tra straordinarie opportunità (i bonus edilizi, il PNRR, i molti progetti infrastrutturali) e spaventosi rischi (i prezzi dei materiali, la carenza delle materie prime, i continui cambiamenti legislativi): come può uscire da questo vortice?
In qualità di organizzatori della principale manifestazione fieristica in Italia per il comparto, non possiamo che farci portavoce di un auspicio che sentiamo emergere sempre più forte, cioè che si vada nella direzione di scelte che possano consentire la migliore gestione della situazione, non solo nel breve, ma anche nel lungo periodo. Da parte nostra, in attesa di ritrovarci a Fiera Milano dal 15 al 18 novembre 2023, abbiamo organizzato MADE EXTRA, un percorso a tappe, che ha preso il via lo scorso 26 ottobre a Catania e che proseguirà nei prossimi mesi, per offrire alla building community italiana un'occasione di aggiornamento e confronto sui temi più attuali, a partire dalla sostenibilità, al riciclo dei materiali, all'efficientamento energetico, alla digitalizzazione e al riscaldamento ambientale. Il tutto con uno sguardo ai progetti attivati sul territorio grazie al PNRR e a PINQuA, il Programma Innovativo Nazionale sulla Qualità dell'Abitare. L'obiettivo è contribuire a mettere le imprese, i progettisti, i professionisti e i tecnici nella condizione di sfruttare al massimo queste irripetibili occasioni di riqualificazione del patrimonio immobiliare e di rigenerazione urbana.

"Caro materiali", un'espressione che da sola rappresenta il principale rischio di sostenibilità economica per gran parte delle imprese di costruzioni. A suo modo di vedere questa situazione è destinata a durare a lungo? E quanto pesa la speculazione?
Non credo sia possibile fare previsioni di questo tipo. L'approvvigionamento di materie prime è sicuramente un punto cruciale per tutti gli operatori. Regina De Albertis, Presidente Assimpredil Ance, associazione che patrocina ME-MADE EXPO, ricordava recentemente l'importanza di intervenire sui processi produttivi e sulla scelta dei componenti, considerando con sempre maggiore attenzione l'impatto sui territori e sulle comunità, sul lavoro e sulla sicurezza. Occorre, come si diceva e come diceva la stessa De Albertis, un ripensamento di sistema, che aiuti a recuperare competitività, a individuare nuovi modelli di produzione e manutenzione, che mettano in primo piano la riduzione dei consumi energetici e dello spreco di materie prime, lo sviluppo di progetti che tengano in conto la circolarità e il cambiamento climatico.

Quanto le costruzioni possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di RepowerEU, il Piano europeo per l'efficienza e la sicurezza energetica del Continente?
Dato il peso specifico delle costruzioni all'interno del sistema economico e considerata la loro inclinazione per il momento ancora da considerarsi "energivora", credo che - agendo in sinergia e grazie all'impegno di associazioni, enti e stakeholder del settore - l'adozione e la promulgazione di misure e interventi finalizzati alla sostenibilità possano contribuire in modo significativo al successo del Piano ma anche, in una visione di più ampio respiro, alla salvaguardia dell'ambiente e dei nostri territori. Il tutto in nome di una nuova qualità dell'abitare e di una nuova concezione degli spazi e delle infrastrutture.

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