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PRESIDENZA

Amiche ed amici,

siamo alle porte di un'estate che arriva nel pieno di una stagione di forti difficoltà e molti nodi ancora da sciogliere per il settore: è dunque necessario in questo mese di agosto non abbassare la guardia!

C'è la desolante situazione che riguarda il Superbonus 110% che vede un mercato in paralisi, con correttivi sulle cessioni dei crediti ancora insufficienti e un comparto vittima di un quadro normativo che continua a cambiare, restituendo incertezze e timori agli operatori. L'efficientamento dei nostri immobili è fondamentale, come è fondamentale che l'esecutivo mantenga gli impegni presi.

C'è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che impone tempi stretti e pratiche 'buone' per sfruttare appieno le grandi opportunità che i fondi europei offrono al comparto edilizio e non solo: serve un lavoro di squadra che miri all'efficienza e all'operatività, per non sprecare l'occasione di trasformare le nostre città e permettere al settore, già duramente colpito dall'emergenza pandemica da Covid-19, di riprendere a respirare.

C'è una burocrazia che necessita di una semplificazione, in primis per quanto riguarda l'adeguamento dei prezzari: i prezzi alle stelle delle materie prime, accompagnati dalla difficoltà di approvvigionamento causate dal conflitto in Ucraina, hanno portato alla luce l'urgenza di un cambio di rotta anche sulla normativa degli appalti.

C'è la grande sfida ambientale che per il nostro settore si gioca nelle scelte progettuali con edifici a zero impatto e sostenibili, ma prima di tutto si combatte nella rigenerazione urbana delle città, nella riqualificazione dei terreni bonificati per essere riusati, nella realizzazione di edifici che consumano meno energia e acqua, nella gestione dei cantieri in ottica circolare.

Proprio su questo punto sarà necessario che il Governo emetta provvedimenti che garantiscono la fattibilità di investimenti per la circolarità dei materiali prodotti (MPS) da impianti di trattamento nelle Opere pubbliche, anche in virtù del principio DSNH che vincola le nuove opere del PNRR.

Si apre una stagione di grandi potenziali per lo sviluppo di un modello circolare nelle costruzioni, ma oggi è difficile il riutilizzo delle terre e rocce da scavo, dei materiali riciclati e trattati derivati da demolizioni, quasi inesistente la varietà di impiego per l'utilizzo del fresato oltre le fasi di produzione di conglomerati bituminosi, insufficiente la capacità di assorbimento del materiale di conferimento di terre per riutilizzo destinate a recupero ambientale nei siti autorizzati.

Servono nuove strategie per promuovere attività di recupero per inerti provenienti da demolizione selettiva, ci sono competenze scientifiche e interesse a investire da parte dei trasformatori ma ancora il processo circolare non funziona.

C'è poi un mismatch occupazionale tra domanda e offerta di impiego nel settore delle costruzioni che, dall'ultimo osservatorio congiunturale Ance, è salito al 40%, mentre prima della pandemia era inferiore al 30%: servono formazione, informazione e iniziative per avvicinare i giovani al lavoro in cantiere.

C'è un quadro complesso, aggravato dalla crisi di Governo con il conseguente rinnovo del Parlamento, che provocherà ulteriori e pericolosi ritardi nelle normative su semplificazioni, aiuti e concorrenza.

C'è, in conclusione, un gran lavoro da fare che solo unito il settore può affrontare in vista degli ostacoli del presente e del futuro.

Dunque, lo ripeto, è fondamentale non abbassare la guardia!

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